Le nostre tecnologie

Spray drying

Lo spray drying, o essiccamento a spruzzo, è una tecnologia utilizzata per trasformare rapidamente una preparazione liquida (soluzione, sospensione o emulsione olio in acqua) in una polvere secca. Il liquido viene atomizzato in una camera riscaldata, dove le goccioline finemente nebulizzate entrano in contatto con un flusso di aria calda. Questo provoca un'evaporazione istantanea del solvente e porta alla formazione di particelle solide di forma e dimensioni controllate.

Questa tecnica è ampiamente utilizzata nel settore farmaceutico, alimentare, nutraceutico, chimico e cosmetico, poiché consente di ottenere prodotti stabili, facilmente maneggiabili e con un’elevata conservabilità. Lo spray drying può essere utilizzato per migliorare la solubilità di composti poco solubili in acqua, per aumentare la stabilità di composti attivi instabili, ma anche per ottenere sistemi microparticellari a rilascio modificato o con caratteristiche strutturali (forma e dimensioni) appositamente studiate per specifiche applicazioni.

Lo spray drying è un processo rapido che lavora in continuo, garantendo riduzione dei tempi di produzione associata ad un’elevata efficienza e capacità produttiva. È un processo facilmente scalabile.

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Spray congealing

Lo spray congealing, noto anche come spray chilling, è una tecnologia che permette di ottenere microparticelle solide a partire da una miscela fusa, solitamente composta da uno o più principi attivi solubilizzati o sospesi in una matrice lipidica o polimerica. Il processo prevede l’atomizzazione della miscela fusa in una camera dove le goccioline vengono rapidamente solidificate grazie al contatto con un flusso di aria fredda.

Lo spray congealing non prevede l’uso di solventi e risulta adatto per il trattamento di composti sensibili all’umidità. Questa tecnica trova impiego in campo farmaceutico, nutraceutico, alimentare e cosmetico per la produzione di microparticelle solide a rilascio modificato, per garantire effetto taste-masking, o per migliorare la stabilità di composti attivi.

Una formulazione contenente una sostanza termosensibile può essere trattata in spray congealing se la temperatura di degradazione del composto non supera la temperatura a cui deve essere mantenuta la formulazione per poter essere processata. La scelta di eccipienti con temperature di fusione al di sotto della temperatura di degradazione del composto attivo rendono possibile il trattamento.

Gelazione ionotropica

La gelazione ionotropica è una tecnica di microincapsulazione che si basa sulla capacità di alcuni polimeri naturali (alginato, chitosano, pectine) di gelificare in presenza ioni polivalenti, come il calcio (Ca²) o il tripolifosfato (P₃O₁₀5-). Il processo consiste nell’estrusione, goccia a goccia, della soluzione, sospensione o emulsione contenente il polimero e il principio attivo in una soluzione acquosa contenente gli ioni gelificanti. Il contatto delle gocce con il bagno gelificante induce l’istantanea reticolazione del polimero, ovvero la formazione di una struttura tridimensionale che consente la trasformazione della goccia in microparticella gelificata. Questa tecnologia, vantaggiosa perché non prevede l’impiego di solventi organici o l’esposizione della formulazione al calore, è particolarmente adatta per il trattamento di formulazioni con composti attivi sensibili o termolabili. Trova largo impiego in ambito alimentare e cosmetico, ma ha grandi potenzialità anche per il settore farmaceutico e biotecnologico. Può essere sfruttata per la produzione di sistemi microparticellari (microsfere e/o microcapsule) con funzionalità mirate, come il rilascio controllato o la protezione del principio attivo.

Al termine del processo produttivo le microparticelle si presentano in forma gelificata, possono essere usate come tali o possono essere sottoposte ad un processo di essiccamento per disporre di microparticelle solide, più stabili, più facilmente conservabili e maneggiabili.

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Micronizzazione Jet milling

La micronizzazione con jet mill è una tecnica top-down che consente di ridurre le dimensioni delle particelle, tipicamente portandole nell’intervallo micrometrico o sub-micrometrico, senza l’uso di mezzi meccanici o agenti chimici. Il principio di funzionamento si basa sull’impiego di getti d’aria compressa ad altissima velocità, che generano urti e turbolenze tra le particelle stesse, frammentandole per impatto e attrito in un ambiente controllato.

Il jet mill è particolarmente indicato per processare materiali termolabili, fragili o per i quali è richiesta una granulometria molto precisa, con distribuzioni dimensionali strette e riproducibili. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata nel settore farmaceutico, chimico e cosmetico per migliorare la solubilità, e di conseguenza la biodisponibilità e l’efficacia dei principi attivi, oltre che per ottimizzare la performance di formulazioni a rapido assorbimento o destinate all’uso inalatorio.

Le dimensioni delle particelle che si ottengono da un processo di jet milling dipendono dalle caratteristiche del materiale e dalle condizioni di processo (pressione dell’aria, velocità di alimentazione del materiale, durata del processo, etc.)

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